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Leggere il territorio significa non solo osservarlo dal punto di vista fisico, nelle sue forme, ma anche interagire attraverso le persone che lo abitano, esplicitandone reti materiali ma anche immateriali. Il Covid ha imposto una distanza costante, per mesi, rendendo difficile l’osservazione “da dentro” che avevamo portato avanti negli anni precedenti attraverso workshop e atelier della didattica. Per questo motivo è stato necessario più che mai costruire reti di discussione – a distanza – attorno a temi politico-amministrativi ed economici, cercando di individuare la percezione che gli abitanti hanno dei propri territori di appartenenza, nonché criticità e occasioni di sviluppo che questi offrono. Gli interlocutori sono persone selezionate, attori presenti sul territorio con cui si è avviato un dialogo sotto forma di interviste finalizzate non soltanto a raccogliere informazioni sulla realtà osservata, ma a istituire una rete di vere e proprie “sentinelle”, vettori attivi in grado di intercettare e coinvolgere a loro volta una rete più ampia di interlocutori che si complessifichi e ampli col tempo, adottando la modalità “palla di neve” che include progressivamente sempre più figure al suo interno.

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La definizione di un network di attori locali si è articolato attorno alle seguenti tipologie di figure: • rappresentante dell’amministrazione comunale; • rappresentante dell’ufficio tecnico comunale; • attori rete commerciale locale; • attori rete produttiva locale; • operatore turistico privato; • rappresentante dell’Università degli studi di Palermo; • accademico e professionista locale nell’ambito dell’architettura; • rappresentanti e docenti delle scuole medie inferiori e superiori locali; • abitante locale in età pre-universitaria; • attore della rete locale dei beni culturali. Un primo momento di dialogo è rappresentato dal convegno online Riabitare Alicia da noi organizzato nel settembre 2020, in cui gli interlocutori coinvolti sono stati organizzati attorno a quattro tavoli tematici e spinti a interagire secondo alcuni nostri stimoli.
Successivamente – nei mesi da novembre 2020 a maggio 2021 – sono stati organizzati momenti di confronto più approfonditi, della durata di un’ora/un’ora e mezza ciascuno, il più delle volte rivolti a singoli attori, e in un paio di occasioni seguendo dei micro-raggruppamenti, con tre o quattro produttori al loro interno. Alcuni di questi interlocutori erano già stati ascoltati una prima volta durante il convegno, altri sono stati selezionati all’interno di aziende produttive del settore enogastronomico che operano sul territorio, nelle cooperative sociali che si occupano dei richiedenti permesso di soggiorno e del loro inserimento all’interno del mondo del lavoro a scala locale e regionale, nell’amministrazione di siti archeologici a poca distanza da Salemi. Come accennato, a seconda del tema trattato le scale di osservazione e discussione sono molteplici – da quella comunale a quella della Valle del Belice, fino ad incrociare quella regionale – in un’ottica di inserimento della città di Salemi in un sistema più ampio di connessioni ed economie, che a partire da una scala strettamente locale si ampliano intercettando istanze e occasioni di sviluppo sovralocali. 

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